Blockchain-Supply Chain

Blockchain-Supply chain

Il mondo intero sta combattendo un virus mutante che continua a ritardare il ritorno alla normalità: non a caso, il concetto corrente è di una “nuova normalità” post Covid che corrisponde anche a un nuovo modo di fare impresa, spostando il baricentro verso procedure di salute e sicurezza, condivisione, controllo a distanza, intelligenza artificiale.

Mentre l’intelligenza artificiale ha probabilmente favorito più le aziende che i consumatori, la blockchain può ristabilire un certo equilibrio, restituendo il potere dei dati ai privati. 
Ecco come la blockchain sta cambiando, in meglio, marketing e il mondo finanziario. Anzitutto saremo molto meno soggetti al potere pressoché illimitato di portali e motori di ricerca che oggi ci impongono di aderire supinamente alle loro clausole di accesso alle diverse piattaforme, con l’unico intento di rivendere a terzi le nostre abitudini commerciali e sociali. In secondo luogo, darà una spallata al potere costituito dei poteri occulti del mondo finanziario. 
L’esito di questi cambiamenti è imprevedibile, poiché difficilmente questi enti sovrannazionali abdicheranno volentieri ai privilegi acquisiti in anni di deregolamentazione. 

Nella sua forma più semplice, una blockchain è un file di computer utilizzato per la memorizzazione di dati e informazioni. 
Come qualsiasi file, è posto in un supporto di archiviazione digitale, come un disco rigido del computer. Fondamentalmente la blockchain consente transazioni tra due parti senza la necessità di una verifica di terze parti. 
Finanza e criptovalute sono i maggiori fruitori della blockchain, ma questa tecnologia può avere applicazioni pressoché illimitate.

Una delle cose più interessanti della blockchain è che restituisce possesso e valore dei dati ai consumatori. 
Finora molte aziende hanno beneficiato della capacità di estrarre informazioni dai database gestiti in modo più o meno trasparente dai giganti di Internet. Tutti, da Amazon a Zalando, desiderano il nostro numero di telefono, l’indirizzo e-mail, l’indirizzo di casa e magari il nome del nostro primogenito, anche per un semplice acquisto online. 
Vero è che questa prassi agevola anche il consumatore, perché consente alle aziende di indirizzare proposte mirate, ma è indiscutibile che sia invasiva. 
Sappiamo bene, infatti, che le aziende stanno facendo profitti, catturando e vendendo le informazioni personali che raccolgono da chiunque abbia a che fare con loro. 

Come sta cambiando il marketing digitale 

La blockchain sta cambiando il marketing digitale, inibendo le capacità delle aziende di appropriarsi dei dati sensibili, senza alcun compenso. Ad esempio, il browser Brave sta cambiando il modo in cui gli utenti interagiscono con la pubblicità online. In¬vece di limitarsi a essere bersagliati da annunci sui vari portali, gli utenti di Brave scelgono quando visualizzare gli annunci e ricevono “gettoni di attenzione” (BAT) per i banner con cui interagiscono. È un modo completamente nuovo di visualizzare la pub¬blicità, col quale l’attenzione online è ripagata. 
Un’altra nuova tecnologia, “Blockstack”, utilizza la blockchain per “proteggere i diritti digitali”, creando un nuovo tipo di rete per le “app”. In passato, i consumatori fornivano le generalità per utilizzare determinate applicazioni e i loro dati rimanevano sui server, a disposizione degli addetti al marketing. 

Blockstack funziona come una chiave per sbloccare determinate app, ma i dati sono eliminati non appena si esce da quell’applicazione. Si tratta di una tecnologia molto semplice, ma rivoluzionaria in termini di marketing digitale. 

Da un certo punto di vista è come tornare all’anno zero, quando si chiedevano informazioni ai clienti per servirli al meglio. Questa non è certo la migliore notizia per chi lavora nel marketing digitale, ma è un passo avanti, necessario in termini di protezione dei consumatori. Fino a ieri, le persone acquistavano di tutto e speravano, incrociando le dita, di ricevere davvero ciò che avevano ordinato.  L’articolo era veramente biologico? 

Era stato davvero coltivato o realizzato in un contesto equo solidale oppure era stato fabbricato sfruttando il lavoro di bambini? Grazie alla blockchain, i consumatori possono

finalmente conoscere le risposte a tutte queste domande. 

Con questa tecnologia si è in grado di verificare esatta¬mente dove è stato fabbricato un articolo, in quale tipo di terreno sono stati coltivati i prodotti o quanto sono stati pagati lavoratori. 

Questo è rivoluzionario, specialmente in un’era in cui le persone si preoccupano maggiormente dell’integrità dell’azienda, oltre alla qualità di ciò che stanno acquistando. In un momento in cui il marketing digitale sembra crescere all’infinito, la blockchain sta cambiando il marketing digitale in modo travolgente ed irreversibile. 

 Il punto di forza della blockchain è la sua sicurezza

Ciò è in gran parte dovuto alla sua struttura di archiviazione decentralizzata dei dati ed è esattamente il motivo per cui gioca un ruolo così importante per le criptovalute. 
Per carpire i dati, si dovrebbe incidere in ogni luogo fisico in cui essi sono conservati. Il decentramento della blockchain non solo rende complicato decifrare un singolo account, ma rende anche molto più difficile far crollare un’intera rete. I sistemi centralizzati hanno infatti un difetto di progettazione intrinsecamente debole: quando parte di una rete si interrompe, può cadere l’intero sistema. Aumenterà notevolmente la velocità con cui le costose transazioni possono essere eseguite. 

 Caratteristiche comuni delle tecnologie blockchain



Decentralizzazione: la distribuzione tra più nodi delle informazioni, per garantirne sicurezza informatica e resilienza.Tracciabilità dei trasferimenti: per cui si può risalire all’esatta provenienza di ogni informazione. Disintermediazione: le transazioni sono gestite senza intermediari, ossia in assenza di enti centrali regolamentati. Trasparenza e verificabilità, [l’immutabilità del registro:] ossia la non modificabilità dei dati registrati senza il consenso di tutti i partecipanti.

Programmabilità dei trasferimenti: possibilità di programmare determinate azioni, al verificarsi di determinati condizioni. 


                                             Opportunità per l’industria 4.0

La blockchain può trovare applicazioni pratiche in situazioni produttive come
le seguenti:
  • impiego dell’intelligenza artificiale;
  • interazione tra uomo e macchina;
  •  incremento di dati disponibili, della connettività e della capacità di esaminare
  • i dati;
  •  scambio e trasferimento di dati digitali nel modo fisico e viceversa.

                                                         Agroalimentare

L’implementazione di un’infrastruttura digitale basata su tecnologie Blockchain può favorire, tra gli altri aspetti, il fondamentale scambio di informazioni sul prodotto, per aumentarne la trasparenza e rafforzare le garanzie di origine e sicurezza alimentare, coinvolgendo tutti gli attori della filiera e i consumatori.

Manufatturiero

La blockchain può essere utilizzata per realizzare un sistema di tracciabilità e comunicazione trasparente volto a contrastare la contraffazione nei diversi settori produttivi (agroalimentare, abbigliamento, farmaceutico, ecc.) e la diffusione del cosiddetto Italian sounding costituendo, assieme a smart contracts e legalizzazione, uno strumenti per la promozione del Made in Italy e della proprietà industriale. 

Strumento di tracciabilità dei prodotti


È risaputo che vi sono taluni prodotti che più di altri sono oggetto di contraffazione, alterazione, truffe, furti, frodi, e dove vi è la necessità di tracciare il loro ciclo di vita, ed in molti contesti questo è stato fatto tramite l’ausilio di certifiati o attestati, per la maggior parte cartacei ed emessi da pochi soggetti, che però proprio per questi motivi presentano la criticità di essere facilmente contraffatti. E’ il caso per esempio dei diamanti, dove a causa di truffe, frodi e furti, è stimato un costo annuale per le assicurazioni di circa 50 miliardi, ed il tutto causato dalla estrema difficoltà, se non impossibilità, di dimostrare con assoluta certezza la provenienza dei singoli diamanti e la storia dei loro proprietari. Un progetto avviato da una start-up Londinese sembra aver risolto il problema, e prevede che per ciascun diamante venga prodotta una vera e propria impronta digitale, cioè un certificato digitale riportante le proprietà del singolo diamante, quali i carati, il colore, la purezza, il taglio, etc (si arriva a descrivere sino a 40 proprietà), dopodiché il suddetto certificato viene pubblicato nel DL affinché chiunque autorizzato lo possa consultare, e ad ogni passaggio di proprietà, il DL viene aggiornato tramite smart contract e secondo le regole del consenso decentralizzato. L’iniziativa sta riscuotendo notevole interesse, e ad oggi è già stata applicata ad oltre 1 milione di diamanti, grazie ad accordi presi con le agenzie di certificazione, le imprese di assicurazione e le società di commercializzazione di diamanti. Quanto detto per il settore dei diamanti, vale naturalmente anche in altri settori simili, quale per esempio quello dell’arte, dell’antiquariato, degli orologi di fascia alta, dei vini pregiati, oppure dell’agroalimentare per tracciare la provenienza di particolari prodotti. Anche in questi settori, vi sono progetti per tracciare il ciclo di vita dei beni, tramite l’ausilio della tecnologia dei DL e dove i vari passaggi di proprietà vengono perfezionati non da una singola persona o ente, ma secondo le regole del consenso decentralizzato (da parte quindi di più soggetti) tipiche appunto della tecnologia dei DL. Nel settore vinicolo ad esempio, dove alcune ricerche hanno stimato che circa il 20% delle bottiglie di vino pregiato sono contraffatte, come in quello dei diamanti è stato avviato un progetto di tracciabilità dei prodotti basato sulla tecnologia dei DL e del consenso decentralizzato, e dove il singolo consumatore potrà reperire in modo semplice e veloce le informazioni utili a dimostrare l’autenticità della provenienza di quella specifica bottiglia divino e con l’assoluta certezza che non sono state perpetrate frodi o contraffazioni, il che consente di avere un aumento di valore del prodotto che varia dal 20 al 30%. Un altro esempio, ad oggi tra i più importanti se escludiamo il settore finanziario, è il recente progetto pilota avviato da Walmart e con il supporto tecnologico di IBM, per tracciare la filiera della carne di maiale in Cina, e quindi tracciare e registrare nei DL i singoli passaggi dall’allevatore di maiali sino agli scaffali ove i consumatori Cinesi acquisteranno il prodotto negli store di Walmart, e che in una fase successiva sarà estesa anche ai prodotti venduti negli store Americani.



Un altro esempio di impiego della tecnologia dei DL, soprattutto facendo leva sulle peculiarità degli smart contract, è la riconciliazione dei documenti amministrativi delle imprese in modalità decentrata, demandando quindi tale attività al consenso decentralizzato dei DL. In sostanza la riconciliazione a tre vie (cioè la riconciliazione che coinvolge tre documenti quali gli ordini, i documenti di trasporto, e le fatture), così come le riconciliazioni a due vie (cioè la riconciliazione che coinvolge due documenti quali gli ordini e le fatture), potrebbero essere eseguite all’ interno dei DL e quindi non sarebbe più necessario emettere i documenti (sono già prodotti nel DL e quindi accessibili dalle parti), conservarli (sono già nel DL e quindi conservati), ed esibirli (sono accessibili da chiunque autorizzato e quindi distribuibili). Un esempio potrebbe essere il caso dell’impresa Alfa che con il proprio fornitore Beta decide di impiegare gli smart contract per eseguire gli ordini di acquisto. Anche in questo caso tramite apposito software viene generato uno specifico smart contract (cioè un codice di programma) in grado di gestire in totale autonomia l’esecuzione dei futuri ordini di acquisto, dopodiché lo smart contract ed i relativi parametri verranno caricati su un DL tramite l’ausilio di una piattaforma open source di gestione degli smart contract. Al verificarsi di un prestabilito evento, che sarà acquisito dallo smart contract da una predefinita fonte (per esempio l’evento potrebbe essere la presenza nel magazzino di certo numero di bancali del prodotto xyz), lo smart contract verifica la disponibilità del prodotto xyz da una predefinita fonte riconducibile al fornitore Beta, dopodiché da esecuzione all’ordine di acquisto il che significa che il cliente ha emesso l’ordine di acquisto ed il fornitore lo ha accettato. Diversamente da una gestione degli ordini di acquisto eseguita secondo i tradizionali canali quali email o messaggi EDI, in questo caso l’esecuzione dell’ordine di acquisto tramite smart contract è immediata, irrevocabile, immodificabile, e validata in forma decentralizzata, con alcune informazioni in chiaro ed altre in forma cifrata e tutte memorizzate all’interno del DL, e quindi accessibile anche da parte di terzi soggetti autorizzati, quali per esempio il trasportatore, la banca dell’acquirente, la banca del fornitore, auditor, etc. Quanto appena detto per gli ordini di acquisto vale naturalmente anche per i documenti di trasporto e per le fatture, ed anche per questi documenti non vi è la necessità di una loro emissione e ricezione (sono consultabili da parte di entrambi le parti nel DL) e conservazione (sono conservati nel DL).

La tecnologia dei DL è una tecnologia che potrebbe avere delle interessanti applicazioni nei processi contabili, amministrativi e di supply chain, occorre rilevare però che siamo in una fase ancora pionieristica, con tutti i vantaggi e svantaggi che questo comporta. È comunque necessario, come è già successo in altre occasioni, monitorare i nuovi progetti e le nuove applicazioni, perché di certo è una tecnologia estremamente interessante ed innovativa, ed in grado di introdurre nuovi modelli di business.


   Aspetti normativi e legali

A livello  europeo manca a oggi una disciplina di settore. Diverse sono le questioni da dirimere per rendere compatibili le caratteristiche della blockchain con i molteplici dubbi e ostacoli legislativi a oggi esistenti: nel 2019, l’EU Blockchain Observatory and Forum, istituito dalla Commissione Europea, ha evidenziato la necessità di adottare una normativa organica per assicurare il pieno sviluppo della blockchain, con indicazione di specifiche aree di intervento (tra le altre, responsabilità e protezione dei dati, riconoscimento legale dei registri distribuiti a livello territoriale). Risoluzione 4.10.2018 “Tecnologie di registro distribuito e blockchain: creare fiducia attraverso la disintermediazione”:
il Parlamento europeo aveva individuato molteplici ambiti di operatività e opportunità offerte dalla tecnologia, tra cui:
  • sostegno nelle supply chain;
  • incremento della trasparenza verso il consumatore;
  • visibilità e controllo di conformità del prodotto;
  • rispetto della sostenibilità e dei diritti umani;
  • riduzione del rischio di contraffazioni e illeciti penali;
  • agevolazione dei controlli doganali;
  • tracciabilità dell’intero percorso del prodotto;
  • agevolazione nell’attività di comunicazione e di marketing.
Per quanto riguarda la disciplina italiana, la L. 1.02.2019, n. 12 ha definito le tecnologie basate su registri distribuiti e smart contract, demandando al Mise l’elaborazione di standard tecnici per la blockchain.Il Mise ha avviato la sintesi per la consultazione pubblica della “Proposta per la strategia italiana in materia di tecnologie su registri condivisi e blockchain”, commissionando all’Ocse un report sull’ecosistema della blockchain in Italia, per le piccole e medie imprese e per l’imprenditoria. 

La contabilità basata sulla blockchain

La motivazione di fondo per cui i contabili odierni dovrebbero preoccuparsi di ampliare le loro conoscenze sulla Blockchain è perché essa presenta due caratteristiche, che si possono rive lare cruciali per la loro professione: trasparenza e immutabilità. È di enorme vantaggio per l’integrità di una società di contabilità che i registri siano facilmente accessibili alle persone autorizzate. Naturalmente, ci devono essere delle regole che regolano anche il modo in cui le entità autorizzate possono accedere ai registri finanziari, e la blockchain utilizza i cosiddetti smart contracts per adeguarsi a tali regole. Gli esperti ritengono che la contabilità basata sulla Blockchain sia il prossimo passo per l’industria della contabilità. Vediamo ora di capire nella pratica, con tre semplici esempi, come la tecnologia dei Distributed Ledger (DL) può essere utilizzata nei processi contabili, amministrativi e di supply chain. 

Strumento per garantire l’immodificabilità dei sistemi contabili 

L’art. 2219 del Codice Civile, prevede testualmente che “Tutte le scritture devono essere tenute secondo le norme di un’ordinata contabilità, senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporto in margine. Non vi si possono fare abrasioni e, se è necessaria qualche cancellazione, questa deve eseguirsi in modo che le parole cancellate siano leggibili”. In sostanza, come più volte rilevato, in caso di cancellazione di una registrazione contabile nell’ambito di una tenuta informatica, il sistema contabile non deve consentire una “cancellazione fisica” della registrazione contabile, ma una “cancellazione logica”, generando una nuova registrazione contabile al contrario (il “dare” diventa “avere”, e viceversa) oppure una medesima registrazione con segno negativo. Ad oggi praticamente tutti i sistemi ERP, così come tutti i sistemi di tenuta informatica delle registrazioni contabili di banche, assicurazioni, pubblica amministrazione, etc, consentono di poter eseguire, oltre che una “cancellazione logica” anche una “cancellazione fisica”, perché nella realtà non vi è una tecnologia in grado di garantire l’immodificabilità delle registrazioni contabili eseguite. Se definiamo con immodificabilità la “caratteristica che rende il contenuto del documento informatico non alterabile nella forma e nel contenuto” ad oggi non vi è una tecnologia in grado di garantire con assoluta certezza che le registrazioni contabili eseguite nei sistemi informativi non siano state modificate negli importi oppure nelle date. Non sono pochi gli scandali e le truffe finanziarie causati anche da interventi nei sistemi informativi per modificare importi oppure cancellare dati. Avere a disposizione una soluzione semplice, efficacie e poco onerosa in grado di garantire l’assoluta immodificabilità negli anni delle registrazioni eseguite nei sistemi contabili, sarebbe di certo una garanzia di affidabilità per le attività di controllo dei revisori e dei sindaci. Una soluzione percorribile potrebbe quindi essere quella di sfruttare per esempio le proprietà della blockchain di Bitcoin, che come detto in più occasioni, è assolutamente immodificabile e consultabile da parte di più soggetti, e quindi tramite apposita procedura software (non complessa da sviluppare), generare gli hash delle singole registrazioni contabili (o di più registrazioni) ed associarli alla blockchain di Bitcoin. Per chiunque sarà possibile verificare che con riferimento ad una specifica società, il sistema contabile adottato è in grado di garantire la immodificabilità delle registrazioni contabili, e questo potrebbe essere utile, oltre che per gli investitori, anche per il mondo bancario oltre che per i partner commerciali quali i fornitori ed i clienti.

Domande e risposte decreti e novità 

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